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1 Settembre 2022 alle 10:07 #1625
L’Italia è ai primi posti in Europa per l’export di prodotti di origine biologica. Secondo una ricerca condotta dall’Ispra i numeri parlano di “un fatturato oltre frontiera superiore a 1 miliardo di euro l’anno, un importo che rappresenta più di un terzo del giro d’affari complessivo del biologico italiano”.
A fine 2012 le aree bio coprivano 37,5 milioni di ettari, con aumento del 5 per cento rispetto al 2011. La crescita dei terreni è costante in tutto il pianeta, dall’Africa (7 per cento) all’Ue (6 per cento). L’Oceania è l’area con la coltivazione biologica più ampia: 32 per cento. Seguita dall’Europa.- Questa risposta è stata modificata 2 anni, 2 mesi fa da Sara Radelli.
1 Settembre 2022 alle 10:05 #1624L’azienda agricola biologica è generalmente a ciclo chiuso. La presenza di bestiame fornisce il letame per fertilizzare il terreno che, a sua volta, produrrà cibo per gli uomini e foraggio per gli animali. L’azienda biologica mantiene la relazione con l’habitat circostante, prevedendo la presenza di spazi non coltivati come siepi o boschetti, per permettere la sopravvivenza di insetti, uccelli e piccoli mammiferi, che costituiscono un valido meccanismo di controllo dei parassiti dannosi alle colture.
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